Il brano sanremese– che avrà come direttore d’orchestra Diego Calvetti – fa parte della tracklist del suo prossimo album Tribù Urbana (Mescal con distribuzione Sony Music), in uscita il 12 marzo. “L’ho scritto sperimentando suoni diversi e, mai come questa volta il verbo ‘play’ si addice a questo album, e immaginando di essere in platea, dalla parte del pubblico che va ai concerti, con la voglia di cantare a squarciagola”. Brani che si intrecciano fra loro, che danno voce ai sentimenti e che raccontano il mondo attraverso le storie di coloro che compongono la Tribù Urbana: come la traccia Gli Invisibili, nata da un incontro con un senzatetto in America. “Ho pensato fosse una bella storia, che nessuno avrebbe mai ascoltato. Tutti siamo stati invisibili, almeno una volta nella vita. Anche io mi sono sentito così a lungo, come quando scrivevo, canzoni per altri. Ad un certo punto ho detto ‘basta’: è stata la spinta a cominciare il mio percorso da solista”, sottolinea.
In merito, alla serata di giovedì 4 marzo, dedicata alle cover, Ermal, che sarà accompagnato sul palco dalla Napoli Mandolin Orchestra ed interpreterà il celebre brano Caruso di Lucio Dalla, spiega: “L’ho scelta perché tutti mi hanno sconsigliato di farla: sono fatto così, vado controcorrente e preferisco misurarmi con i miei limiti, ma metterò i guanti di velluto per questo capolavoro. Una sorta di punizione calcolata al 93/o: vediamo se mi avvicino almeno allo specchio della porta”. Un Sanremo senza pubblico non lo spaventa. “Sarà strano, ma in questa edizione il ruolo più difficile non è quello dei cantanti, ma dei presentatori. Amadeus e Fiorello condurranno davanti a nessuno”.