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Da bastonatore a bastonato: il contrappasso di Ursino, picchiatore di Forza Nuova

Come già emerso ieri, il militante fascista aveva picchiato a sangue gli immigrati in due occasioni

Da bastonatore a bastonato: il contrappasso di Ursino, picchiatore di Forza Nuova

globalist Modifica articolo

21 Febbraio 2018 - 11.02


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Come già anticipato da Globalist che aveva recuperato le informazioni dal sito di documentazione ‘Cronache di ordinario razzismo’ , Ursino fu arrestato per un’aggressione razzista avvenuta a danno di cinque ragazzi pakistani che furono aggrediti ai Candelai da un gruppo di 15 persone armate di bastoni. Oggi le agenzie hanno ricostruito bene la vicenda e si è scoperto anche che Massimiliano Ursino venne arrestato nel luglio 2006 per aver rapinato e picchiato due immigrati nel centro di Palermo di fronte al teatro Massimo. Dopo aver subito la rapina, una borsa e articoli di bigiotteria, le due vittime avrebbero inseguito Ursino e due suoi complici (anche loro di Forza nuova) ma questi avrebbero tirato fuori delle spranghe e picchiato a sangue gli immigrati. Ursino venne condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere. Ma quello con i due venditori ambulanti non è stato l’unico episodio violento e a sfondo razzista a cui Ursino avrebbe partecipato. Nel giugno 2005, sempre con altri due complici, aggredì con pugni e bastonate un nigeriano e un altro giovane originario di Siracusa in via Candelai, sempre nel centro di Palermo.

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I tre vennero rinviati a giudizio per lesioni aggravate per aver agito in base a ”motivi razziali”. Il dirigente di Forza Nuova nel 2008 partecipò al confezionamento e alla spedizione dei pacchi choc, inviati a varie redazioni giornalistiche, contenenti una bambola sporcata con sangue e interiora di animale per la campagna di Forza Nuova contro la legge 194. Nel febbraio dell’anno scorso qualcuno tentò di incendiare lo studio di tatuaggi di Ursino provocando danni alla saracinesca. Il dirigente di Fn disse ai poliziotti di avere avuto la notizia da un suo amico mentre si trovava nella sede del movimento, in via Villa Florio, durante una riunione. Mentre si trovava lì qualcuno lanciò una bomba carta sulla porta della sede provocando l’annerimento dell’infisso ma senza causare feriti.

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