Poveri tra i poveri: la miseria degli indios venezuelani a Manaus

Nella grande città dell'Amazzonia vivono in condizioni di estremo degrado migranti che vengono dal paese vicino

Poveri tra i poveri: la miseria degli indios venezuelani a Manaus

globalist Modifica articolo

14 Maggio 2017 - 16.24


Sembra una delle tante città europee dove i senza tetto dormono per strada o improvvisano qua e là tendopoli e baraccopoli.
Ma non siamo in Europa. Siamo a Manaus, in Brasile. Nell’Amazzonia.
Eppure scene simili ci sono anche da quelle parti: case improvvisate con i teli sui marciapiedi, scatole di cartone usate come servizi igienici. Ma soprattutto la lotta quotidiana per un po ‘di cibo e acqua potabile. Sono le sodfferenze che descrivono la vita quotidiana della maggior parte dei 530 immigrati venezuelani, molti da un gruppo indioss, che sono a Manaus dal dicembre dello scorso anno dopo essere fuggiti per i problemi politici ed economici del Venezuela.
La maggior parte degli indios vivono sotto ad un cavalcavia nella zona centrale a sud della città. Un luogo di miseria che colpisce soprattutto i bambini da otto mesi a 12 anni, che rappresentano almeno il 40% del gruppo.
Il resto degli immigrati venezuelani vivono in rifugi di fortuna e durante il giorno girano per le vie principali di Manaus chiedendo o un po’ cibo.
Una situazione di estrema miseria in un paese, il Brasile, a sua volta alle prese con la miseria e una crisi economica che non ha fatto altre che peggiorare le condizioni di vita.

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