Lo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua è da sempre autore, oltre che di grandi romanzi, di una riflessione approfondita e senza dogmi sul suo Paese, sul rapporto con i palestinesi, sulla letteratura, sulla pace, sulla convivenza tra popoli e culture. Sabato 9 alle 19 è in piazza Santo Stefano a Bologna per il festival “la Repubblica delle idee”, appuntamento del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari in calendario da oggi 7 giugno fino a domenica 10. E a Ferrara, domenica alle 17, al Teatro Comunale. Yehoshua tiene una “lectio magistralis”, introdotta da Simonetta Della Seta, direttore Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah (conferenza in inglese con traduzione in sala e a ingresso gratuito). Lo scrittore interviene all’interno della Festa del libro ebraico che per la prima volta si svolge al Meis nella giornata di domenica.
Yehoshua su Repubblica, il 5 giugno, ha lanciato un monito sull’uso della scienza con un suo scritto. E, tra l’altro, ha affermato: “Al posto della “scienza allegra” sulla quale Nietzsche aveva riposto speranza per le forze creative e dionisiache positive, vediamo intorno a noi una scienza selvaggia dagli istinti molteplici che cerca di travalicare i confini della natura biologica dell’uomo. Una scienza che rafforza molto la comunicazione sino a renderla inattendibile. (…). Non siamo più certi che vi sia, o si possa applicare alla scienza un controllo etico e sociale. Parte delle sue scoperte innovative e audaci possono sconvolgere la comprensione della realtà stessa che è divenuta sempre più soggetta a manipolazioni. La speranza, presente dopo la Seconda Guerra Mondiale, che avessimo il potere di prendere il sopravvento sul caos etico e sociale nel mondo, va affievolendosi”.