Piccole a chi? Le piccole e medie imprese italiane sono oltre quattro milioni, generano un fatturato aggregato di duemila miliardi di euro, danno lavoro a 16 milioni di persone. Bastano questi dati per comprendere come sia un capitolo decisivo della vita e dell’economia italiana tenuto però troppo ai margini. Lo illustrano con efficacia Paolo Agnelli, imprenditore, e Matteo Richetti, politico, intervistati da Giancarlo Loquenzi in “Piccole per modo di dire” (Fausto Lupetti editore, 164 pp, 14,90 euro).
Il libro-intervista ricorda come al centro del tessuto economico del nostro Paese ci siano le cosiddette Pmi, aziende marginalizzate da una politica economica non sempre attenta a cogliere le loro peculiarità. L’autore, Giancarlo Loquenzi, è la voce di “Zapping”, il programma storico di Rai Radio1.
Agnelli e Richetti non si piegano al politicamente corretto. E non frenano davanti alla necessità di criticare o scontentare qualcuno. Collocano le imprese al centro di una sfida che coinvolge imprenditori e politica. I loro principi dicono: bisogna evolvere e continuare a creare lavoro, benessere per i dipendenti e per le loro famiglie, senza smettere di restituire valore al territorio, di costituire il tessuto connettivo del Paese e di rappresentare il Made in Italy. L’auspicio è immaginare come politica e impresa possano collaborare, stimolare il dibattito sul nostro sistema imprenditoriale e renderlo più competitivo.
Paolo Agnelli è presidente del gruppo industriale Alluminio Agnelli e di Confimi Industria (Confederazione delle industrie manifatturiere italiane). E appartiene a una delle più antiche famiglie di imprenditori italiani. Guida 13 aziende nell’alluminio, 300 dipendenti, 148 milioni di fatturato e 50mila tonnellate di metallo lavorate nel corso di un anno. Matteo Richetti, parlamentare dal marzo 2013, è portavoce nazionale e responsabile comunicazione del Partito Democratico nella segreteria di Matteo Renzi, è parlamentare da marzo 2013. È stato consigliere regionale dell’Emilia Romagna dal 2005 al 2013 e presidente dell’assemblea legislativa dal 2010 al 2012. Tra altre iniziative legislative, ha nel curriculum la riduzione dei costi della politica e l’abolizione dell’assegno vitalizio.