L'America lascia l'Unesco: noi e la Palestina incompatibili

L'annuncio del Dipartimento di Stato. Le frizioni tra gli Usa e la struttura sono cominciate nel 2011 con l'ammissione della Palestina, ma sembra che il problema sia anche di natura economica


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12 Ottobre 2017 - 16.42


Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato oggi la decisione di uscire dall’Unesco, l’agenzia dell’Onu con sede a Parigi che si occupa di «promuovere la pace tra le nazioni» attraverso la scienza e la cultura. La notizia dapprima lanciata da Foreign Policy è stata confermata all’Associated Press da fonti del governo Usa. Gli Stati Uniti, secondo quanto scritto in una lettera a firma del Dipartimento di Stato, vorrebbero diventare osservatori permanenti dell’agenzia senza parteciparvi. La decisione diventerà effettiva il 31 dicembre 2018. E’ dal 2011 gli Stati Uniti non finanziano più l’Unesco, dopo il voto con cui la Palestina è stata ammessa come stato membro. Da qui le tensioni. Tanto che gli States hanno chiesto a più riprese una riforma della struttura “intrisa da pregiudizi anti-israeliani. Ma, secondo Foreign Policy in realtà ci sarebbe un’altra ragione dietro la decisione degli Stati Uniti. Non solo l’affaire israeliano ma più prosaicamente la volontà di risparmiare: l’Unesco ha continuato a pretendere i fondi dovuti dagli Stati Uniti negli ultimi sei anni, per un totale di oltre 500 milioni di dollari.
“Mi rammarico profondamente per la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dall’Unesco, di cui ho ricevuto notifica ufficiale con una lettera del segretario di stato americano, Rex Tillerson”, si legge in un comunicato della direttrice generale dell’Organizzazione con sede a Parigi, Irina Bokova. E nel quartiere generale dell’Unesco, a Parigi, i sta votando in questi giorni per eleggere il nuovo direttore generale. Per ora sono rimasti in lizza due soli candidati che sono pari a livello di preferenze: l’ex ministro della cultura francese Audrey Azoulay e il suo omologo del Qatar Hamad Bin Abdulaziz Al-Kawari su cui Israele ha già espresso le proprie preoccupazioni.

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