Museo vende papiri perché non ha soldi. Poi l'annuncio sparisce

Il Museo del Papiro di Siracusa annuncia la vendita di 20 inediti per evitare la chiusura. La notizia si diffonde e il testo viene tolto


redazione Modifica articolo

9 Aprile 2018 - 19.34


Quando si devono vendere i gioielli o i beni essenziali di casa vuol dire che siamo davvero messi male. A Siracusa il Museo del Papiro, che è privato, annuncia sul sito di vendere frammenti di papiro perché “Non abbiamo soldi, rischiamo la chiusura”. Roberta Mazza, ricercatrice a Manchester, se ne accorge, lo segnala, e l’annuncio dopo poco sparisce. Ma lo screenshot è rimasto. E la Stampa lo rivela.

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“La Regione ci ha dimezzato di anno in anno i contributi, abbiamo bisogno di liquidità per andare avanti”, scrivono dal museo nato nel 1987 . Lo gestisce dall’Istituto internazionale del papiro creato da due esperti, Anna Di Natale e Corrado Basile.

“La notizia è apparsa in forma di pubblicità sulla pagina Facebook del mio collega Luigi Prada. Abbiamo pensato a uno scherzo, ma sia la pagina Facebook che il sito del museo riportano la stessa notizia”, ha scritto sul suo blog Roberta Mazza e fatto lo screenshot. E come la direttrice Anna Di Natale le ha confermato che il Museo del Papiro vende alcuni papiri per trovare fondi. Stando all’annuncio, si tratta di “n. 20 frammenti di papiri greci e demotici della propria collezione. I Papiri, di accertata provenienza, sono stati acquistati circa dieci anni addietro e sono, per quanto di conoscenza, inediti. I papiri sono offerti per la vendita in gruppo e non singolarmente”. In calce, l’intestazione ufficiale del Museo del Papiro “Corrado Basile” con indirizzo, mail, sito e foto di un frammento.

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