Aurelio Amendola è un fotografo in grado di svelare angoli e tagli sorprendenti e anche misteriosi delle opere d’arte. Soprattutto delle sculture di Michelangelo. I suoi scatti in bianco e nero diventano opere a sé, non semplici documenti. Il fotografo pistoiese espone una scelta di scatti a Firenze all’Accademia delle arti del disegno (istituzione plurisecolare accanto alla Galleria dell’Accademia, quella del David e dei Prigioni del Buonarroti) sotto il titolo “Affreschi digitali & dintorni” e fino al 6 gennaio.
Allestita con la regia dell’architetto Alberto Bartalini, l’esposizione a ingresso gratuito propone le fotografie di Amendola “incentrate sui capolavori di Michelangelo e riprodotte attraverso la tecnica dell’affresco digitale su particolari superfici in cemento, oro, ossido di rame e ferro, fibre e trasparenze, successivamente ritoccate a mano, dell’azienda toscana Giannoni&Santoni di Perignano (Pisa)”.
Dalla Pietà in San Pietro alle sculture nelle Cappelle Medicee, si apre uno sguardo stupefacente sul Buonarroti. Presieduta da Cristina Acidini, storica dell’arte, ex soprintendente a Firenze, quella fiorentina è la più antica accademia d’arte del mondo occidentale, fondata da Giorgio Vasari e Cosimo I de’ Medici nel 1563. La mostra è chiusa la domenica dopo le 13 e il lunedì, altrimenti è aperta dalle 10 alle 19.