Ha chiuso il 3 dicembre con il ragguardevole risultato di 360mila visitatori (359.989 per l’esattezza) la mostra privata più eclatante per il rumore mediatico che ha generato, “Treasure from the Wreck of the Unbelievable” di Damien Hirst, la star britannica dell’arte nota per i suoi squali e mucche in formaldeide.
Operazione costosissima e particolare, con l’artista che ha messo in scena un recupero di opere d’arte create nuove di zecca e immaginate di una fantomatica collezione di duemila anni fa, nelle sedi della Pinault Collection a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana a Venezia e curata da Elena Geuna – dichiarano gli organizzatori – dall’apertura del 9 aprile 2017 ha richiamato “il 51% del pubblico al di sotto dei 45 anni mentre i visitatori veneziani hanno goduto del giorno settimanale di gratuità a loro riservata con circa 17mila ingressi in 35 giornate”. Il 70% è venuto da paesi esteri, il 25% dall’Italia, il 5% dalla città lagunare.
“Demon with Bowl”, la gigantesca scultura nel cortile di Palazzo Grassi alta 18 metri, con le condivisioni sui social network “ha raggiunto oltre 990mila persone. I contenuti dedicati a #DamienHirstTreasures hanno generato sui canali social di Palazzo Grassi e Punta della Dogana oltre 21 milioni di di visualizzazioni, più di 9 milioni di interazioni e sentiment positivo del 96%”.
Per un raffronto, la Biennale d’arte dal 13 maggio al 26 novembre ha totalizzato 615mila visitatori.
